Un ingrediente che non può mai mancare quando cucinate la cacciagione di qualunque tipo è un generoso utilizzo del vino rosso. essendo un maremmano, non posso che consigliarvi il morellino di scansano o...
Un ingrediente che non può mai mancare quando cucinate la cacciagione di qualunque tipo è un generoso utilizzo del vino rosso. essendo un maremmano, non posso che consigliarvi il morellino di scansano o il montecucco, due vini a base di sangiovese generosi e robusti. il compito del vino nel rapporto con la cacciagione è quello di intenerire la carne, perchè il vino ha la proprietà di ammorbidire il tessuto connettivo (proprietà ancora più spiccata nell’aceto che io consiglio quando vi trovate a cucinare pezzi di selvaggina particolarmente dura diluendolo in piccola quantità nel vino rosso) nonchè di mitigare alcuni sentori tipici della selvaggina creando dei profumi invitanti e morbidi. Normalmente non faccio la marinatura a crudo ma inserisco il vino dopo aver rosolato lungamente la carne con il soffritto a tegame bello rovente in modo tale che il fuoco vivo abbia già cauterizzato le ferite sul taglio di carne impedendo ai succhi di fuoriuscire completamente rendendo la carne tigliosa e stoppacciosa. Una volta sfumato con abbondantissimo vino rosso fate sobbollire a fuoco vivo fino a che il vino non sarà evaportato in maniera che come si dice in gergo la carne non rimanga briaca.